
Il mio viaggio da onironauta
- 6 Agosto 2023 |
- L’Onironauta
Avevo poco più di sei anni quando ho avuto il mio primo sogno lucido o almeno credo…
I miei genitori avevano deciso che era tempo che io dormissi con mia sorella più piccola e perciò, senza nessun tipo di preavviso, avevano spostato il mio letto dalla stanza di mio fratello a una nuova.
Quello fu un vero trauma; Non ero più la sorella piccola da proteggere… Ora toccava a me!
INDICE
- Introduzione
- Il mio primo sogno lucido
- I miei sogni lucidi da giovanissima adulta
- I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno …
- La spicologia delle superiori
- Tanta psicologia forsense per convincermi di chi sono
- Come si formula una domanda su qualcosa che non si può immaginare?
- L’inizio della ricerca sui sogni lucidi e una tecnica che mi ha aperto gli occhi
- I sogni lucidi visti con gli occhi delle neuroscienze
- Dopo tanti anni ho scoperto che era un onironauta!
- Bibliografia
- SHARE | Sei un onironauta? Condividi la tua avventura 🙂
Il mio primo sogno lucido
Quella notte nel mio letto si era formata una voragine: un vero e proprio buco nero dal quale uscivano ed entravano fantasmini bianchi. Ero spaventata a morte! Ero convinta di essere sveglia e, per non guardare, mi stesi col viso rivolto verso la parete sulla quale poggiava il letto e così rimasi – incollata – tutta la notte.
Il giorno dopo ero come nuova (si sa che ai bambini passa in fretta); e quello rimase un sogno lucido ricorrente per diversi anni durante la mia infanzia, un sogno che sicuramente ha contribuito all’inizio delle mie ricerche sul mondo dei sogni lucidi.
I miei sogni lucidi da giovanissima adulta
Tra i 9 e i 16 anni ho avuto altri sogni lucidi di cui uno ricorrente, davvero bellissimo, nel quale saltavo sui tetti delle case e volavo libera. La prima volta di quel sogno, ricordo bene di essermi ritrovata su un tetto di una casa e un po’ preoccupata; guardavo le persone saltare e volare.
Nel sogno, avevo accanto una persona molto divertita che mi invitava a saltare ma io ero troppo impaurita e continuavo a risponderle che non potevo farlo; mi sarei sicuramente ammazzata, non sapevo volare come gli altri! Proprio nel momento preciso in cui le ho detto di non saper volare come gli altri, la logica si è accesa: Perchè tutti gli altri potevano volare ed io no?
Ed ecco… boom!! la scintilla … ma certo!!
Tutti volano e io no perchè sono in un sogno!
A quel punto, anche se titubante (perchè nei sogni lucidi sembra davvero di essere svegli), mi sono lanciata e ho iniziato a volare. Che esperienza unica!!
Nei successivi episodi dell stesso sogno, sapendo già che sognavo, mi lanciavo direttamente; era come ritornare in un posto conosciuto, con le stesse persone e con la possibilità di volare.
I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno …
Poi poco prima dei miei 18 anni ebbi un terribile sogno: uscii dalla porta di casa, imbracciando una mitragliatrice, e iniziai a sparate a tutti indistintamente pensando di essere sveglia e avendo davanti a me anche bambini. Fortunatamente, per me (e per gli altri), ero in un sogno.
Mi svegliai piangendo e singhiozzando da dolore e dispiacere che provavo. Ci volle qualche attimo per calmarmi e capacitarmi che si era trattato di un sogno. Quell’episodio mi scosse a tal punto che decisi di parlarne con il mio medico di famiglia, certa che non avrebbe potuto nè giudicarmi nè parlarne con altri per il segreto professionale…
Il dottor Renato Giaretta, un incredibile medico professionista, artista, musicista e autore per il quale la mia stima e fiducia sone cresciute nell’arco dei decenni, era il mio medico di famiglia.
Mi presentai nel suo studio e con aria cupa gli dissi che aveva davanti a sè un criminale… Il dottor Giaretta rimase un po’ interdetto e mi chiese di raccontargli cosa era successo.
Con voce un po’ insicura e, non prima di aver fatto mille premesse, raccontai il mio sogno.
Il dottore, pur non sminuendo il mio racconto, mi tranquillizzò spiegandomi che si trattava probabilmente di rabbia repressa, una emozione comune che molti giovani adulti sperimentano in fase di crescita e cambiamento. Non so voi ma io a 17 anni mi sentivo già vecchia…
La psicologia delle superiori
Proprio in quegli anni studiavo a scuola filosofia e psicologia di Simun Freud e, l‘interpretazione dei sogni del grande psicologo, era un argomento che ci affascinava particolarmente.
Fu proprio il contatto e lo studio della oniromazia di Freud che mi spinse a credere di essere un criminale; dopo tutto Freud affermava che i nostri sogni altro non sono che i desideri o le paure più represse del nostro subconscio. Sull’onda della mia convinzione, iniziai a parlare di questo sogno anche ad amici e conoscenti.
Tanta psicologia forsense per convincermi di chi sono
Vista la reazione poco positiva al racconto agli amici e parenti, smisi di chiedere, per non compromettere le mie amicizie e proseguii la mia vita tra sogni e sogni lucidi fino all’età di 35 anni quando comprai il libro dell’edizione del 1997 “I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno” di Simon Robert.
“I buoni lo sognano e i cattivi lo fanno“, non si poteva scegliere titolo migliore per spiegare il potere terapeutico dei sogni e la differenza tra chi le cosa le sogna solamente e chi, invece, le fa davvero!
E a seguire una serie di libri per informarmi sulla psicologia criminale tra cui anche la lettura dei micro-movimenti del viso, un libro di ricerca di Paul Ekman, padre fondatore della psicologia forense.
È un testo scientifico molto approfondito e scritto in lingua inglese.
Dopo tutte queste letture sulla psicologia criminale, mi calmai ma continuavo a fare dei sogni talmente reali che, spesso durante la veglia mi procuravano confusione (l’ho sognato o era vero?). In altre parole, la mia mente conservava nello stesso “cassetto” i ricordi dei sogni lucidi con quelli della realtà.
E anche questo aspetto fu motivo di indagine: volevo capire se le altre persone sognavano come me. Perciò iniziai a domandare a parenti e amici se loro ricordavano i sogni che facevano.
Naturalmente, questa domanda non mi portò da nessuna parte. Molti di noi ricordano i sogni che fanno ma non è la stessa cosa. Dovevo riformulare la domanda.
Come si formula una domanda su qualcosa che non si sa cosa è…
Come potevo fare una domanda se non sapevo esattamente cosa stavo cercando? Mi era chiaro che sognavo in modo diverso rispetto alle persone che mi circondavano. Ma perchè? Finalmente riuscii a formulare la domanda giusta: << Ci sono sogni nei quali riesci a prendere pieno controllo di te stesso e decidere cosa fare? >> e ancora << ci sono sogni nei quali ad un certo punto ti accorgi che stai sognando e li vivi in prima persona, cioè non ti vedi dal di fuori? >>.
Anche a queste domande, che a me parevano chiare, le persone mi davano la stessa riposta. Le persone pensano che ricordare un sogno significa fare un sogno lucido. Ma non è così.
Sd un certo punto mi sono detta che non potevo essere l’unica a sognare così.
L’inizio della ricerca sui sogni lucidi e una tecnica che mi ha aperto gli occhi
Iniziai a fare ricerca in internet 15 anni fa anche se in lingua italiana c’era poco niente sull’argomento.
Provai in inglese e capitai sulla definizione “Onironauta” che finalmente mi aprii gli occhi. Successivamente la scoperta della parola chiave, riuscii a trovare articoli e poi libri ma solo in lingua inglese.
Cercavo di capire come controllare meglio il sogno e come indurlo più spesso. Capitai su un articolo molto interessante (non ricordo di chi) che trattava alcune tecniche per svegliarsi nel sogno.
Devo essere onesta, in quel momento mi sembrava un po’ tutto assurdo e lessi quell’articolo parecchie volte. Dopo tutto riuscivo a capire se ero in un sogno o no e pensavo che queste tecniche fossero inutili. Invece, mi dovetti ricredere. In uno dei mie sogni normali, sono riuscita a svegliarmi nel sogno proprio grazie a quella tecnica.
I sogni lucidi visti con gli occhi delle neuroscienze
Nell’arco di questo ultimo decennio, i testi e gli articoli riguardanti i sogni e i sogni lucidi in lingua italiana sono cresciuti in modo esponenziale. L’apporto delle neuroscienze nello studio del funzionamento della mente e quindi dei sogni ha aperto il vaso di Pandora.
Nel suo libro “Perché dormiamo (Poteri e segreti del sonno per una vita sana e felice)” il neuroscienziato Walker Matthew scrive: <<… ben oltre l’80 per cento della popolazione non raggiunge naturalmente la lucidità. >>
<< È possibile che i sognatori lucidi rappresentino il passo successivo nell’evoluzione dell’Homo Sapiens e che, in futuro, siano selezionati in parte sulla base di quest’abilità non comune, che può consentire loro di accendere i riflettori della soluzione creativa dei problemi durante i sogni e puntarli sulle sfide affrontate da svegli dall’umanità, sfruttandone il potere in modo più deliberato? >>
Nello stesso libro, lo scienziato racconta come molti geni della storia, creavano, inventavano, risolvevano nei loro sogni.
Ne è un esempio Dmitrij Mendeleev che ha sistemato gli elementi chimici in una tavola periodica, la quale poi ha permesso di identificare dei “posti vuoti” e di scoprire l’esistenza di nuovi elementi.
Tutto questo non è incredibile. Altro che fantascienza!!
Anche io, a livelli infinitamente più bassi di quelli di Mendeleev, durante i miei studi di Biologia all’università di Padova, riuscii a risolvere un problema sognando la soluzione (da sveglia ci avevo dedicato 10 ore ma nada…).
Dopo tanti anni ho scoperto che era un onironauta
Durante la mia carriera lavorativa mi è capitato spesso di parlare e confrontarmi con un amico e collega, Maurizio Sangineto. Musicista, creativo, esperto di naming e autore del libro “Nomina Domina“; Maurizio mi ha sempre incuriosito perchè riusciva a trovare soluzioni a dir poco geniali e creative dal giorno alla notte.
Così, un bel giorno, gli chiesi se trovava il tempo di dormire la notte e lui rispose: << durante la notte non dormo creo, elaboro, chiudo gli occhi vado oltre spazio e tempo, li riapro riposato e con la soluzione giusta>>. Avevo trovato un altro onironauta!!