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Il mio viaggio da onironauta

6 Febbraio 2024| L’Onironauta

Avevo poco più di sei anni quando ho avuto il mio primo sogno lucido o almeno credo…
I miei genitori avevano deciso che era tempo che io dormissi con mia sorella più piccola e perciò, senza nessun tipo di preavviso, avevano spostato il mio letto dalla stanza di mio fratello a una nuova.

Quello fu un vero trauma; Non ero più la sorella piccola da proteggere… Ora toccava a me farlo!

IN QUESTA NUOVA AVVENTURA ONIRICA:

Il mio primo sogno lucido

Quella notte nel mio letto si era formata una voragine: un vero e proprio buco nero dal quale uscivano ed entravano fantasmini bianchi. Ero spaventata a morte! Ero convinta di essere sveglia e, per non guardare, mi stesi col viso rivolto verso la parete sulla quale poggiava il letto e così rimasi – incollata – tutta la notte.

Il giorno dopo ero come nuova (si sa che ai bambini passa in fretta); e quello rimase un sogno lucido ricorrente per diversi anni durante la mia infanzia, un sogno che sicuramente ha contribuito all’inizio delle mie ricerche sul mondo dei sogni lucidi.

I miei sogni lucidi da giovanissima adulta

Tra i 9 e i 16 anni, ho sperimentato diversi sogni lucidi, inclusi alcuni in cui mi trovavo a saltare e volare liberamente sopra i tetti delle case. Il primo di questi sogni, che poi è diventato una sorta di episodio ricorrente, mi ha visto su un tetto, molto ansiosa, mentre guardavo le persone intorno a me saltare e spiccare il volo con disinvoltura.

Accanto a me c’era qualcuno che, divertendosi, mi incitava a provare, ma ero paralizzata dalla paura e insistivo nel dire che era impossibile per me; temevo di cadere e non avevo idea di come gli altri potessero volare così liberamente.

In quel momento di esitazione, un pensiero illuminante ha attraversato la mia mente: se tutti gli altri potevano volare, perché non io? Quella realizzazione mi ha colpito come un lampo di genialità: stavo sognando!

Questa consapevolezza, nonostante la titubanza iniziale (dato che nei sogni lucidi si ha la sensazione di essere svegli), mi ha dato la spinta a lanciarmi in volo, inaugurando un’esperienza indimenticabile.

Nei sogni successivi, già consapevole di essere in un sogno, mi gettavo nell’azione senza esitare, ritrovandomi in un luogo familiare, circondata dalle stesse persone e con la libertà di volare ancora una volta.

I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno …

Poco prima di compiere 18 anni, mi trovai immersa in un sogno agghiacciante: varcata la soglia di casa con una mitragliatrice in mano, cominciai a sparare senza distinzione, credendo di essere nella realtà e vedendo davanti a me anche dei bambini. Un orrore che, per fortuna, era solo un incubo.

Il risveglio fu traumatico, inondata di lacrime e singhiozzi per il dolore e il rimorso che mi opprimevano. Mi ci volle del tempo per calmarmi e realizzare che era stato solo un brutto sogno. Quell’esperienza mi turbò profondamente, spingendomi a confidarmi con il mio medico di famiglia, nella certezza che avrebbe mantenuto il mio segreto senza giudicarmi, grazie alla sua professionalità e discrezione.

Il dottor Renato Giaretta, un incredibile medico professionista, artista, musicista e autore per il quale la mia stima e fiducia sone cresciute nell’arco dei decenni, era il mio medico di famiglia.

Mi presentai nel suo studio e con aria cupa gli dissi che aveva davanti a sè un potenziale criminale… Il dottor Giaretta mi gaurdò sorpreso, invitandomi a spiegargli il motivo di tale affermazione.
Con voce un po’ insicura e, non prima di aver fatto mille premesse, gli raccontai il mio sogno.

Il dottore, pur non sminuendo il mio racconto, mi tranquillizzò spiegandomi che si trattava probabilmente di rabbia repressa, una emozione comune che molti giovani adulti sperimentano in fase di crescita e cambiamento.
Non so voi ma io a 17 anni mi sentivo già vecchia…

La psicologia delle superiori

Proprio in quegli anni studiavo a scuola filosofia e psicologia di Simun Freud e, linterpretazione dei sogni del grande psicologo, era un argomento che ci affascinava particolarmente.

Fu proprio il contatto e lo studio della oniromazia di Freud che mi spinse a credere di essere un criminale; dopo tutto Freud affermava che i nostri sogni altro non sono che i desideri o le paure più represse del nostro subconscio. Sull’onda della mia convinzione, iniziai a parlare di questo sogno anche ad amici e conoscenti.

Tanta psicologia forsense per convincermi di chi sono

Vista la reazione poco positiva al racconto agli amici e parenti, smisi di chiedere, per non compromettere le mie amicizie e proseguii la mia vita tra sogni e sogni lucidi fino all’età di 35 anni quando comprai il libro dell’edizione del 1997  “I buoni lo sognano, i cattivi lo fanno” di Simon Robert.

I buoni lo sognano e i cattivi lo fanno“, non si poteva scegliere titolo migliore per spiegare il potere terapeutico dei sogni e la differenza tra chi le cosa le sogna solamente e chi, invece, le fa davvero!

E a seguire una serie di libri per informarmi sulla psicologia criminale tra cui anche la lettura dei micro-movimenti del viso, un libro di ricerca di Paul Ekman, padre fondatore della psicologia forense.
È un testo scientifico molto approfondito e scritto in lingua inglese.

Dopo tutte queste letture sulla psicologia criminale, mi calmai ma continuavo a fare dei sogni talmente reali che, spesso durante la veglia mi procuravano confusione (l’ho sognato o era vero?). In altre parole, la mia mente conservava nello stesso “cassetto” i ricordi dei sogni lucidi con quelli della realtà.

E anche questo aspetto fu motivo di indagine: volevo capire se le altre persone sognavano come me. Perciò iniziai a domandare a parenti e amici se loro ricordavano i sogni che facevano.

Naturalmente, questa domanda non mi portò da nessuna parte. Molti di noi ricordano i sogni che fanno ma non è la stessa cosa.

Dovevo riformulare la domanda.

Come si formula una domanda su qualcosa che non si sa cosa è…

Come potevo fare una domanda se non sapevo esattamente cosa stavo cercando? Mi era chiaro che sognavo in modo diverso rispetto alle persone che mi circondavano. Ma perchè? Finalmente riuscii a formulare la domanda giusta: << Ci sono sogni nei quali riesci a prendere pieno controllo di te stesso e decidere cosa fare? >> e ancora << ci sono sogni nei quali ad un certo punto ti accorgi che stai sognando e li vivi in prima persona, cioè non ti vedi dal di fuori? >>.

Anche a queste domande, che a me parevano chiare, le persone mi davano la stessa riposta. Le persone pensano che ricordare un sogno significa fare un sogno lucido. Ma non è così.

Sd un certo punto mi sono detta che non potevo essere l’unica a sognare così.

L’inizio della ricerca sui sogni lucidi e una tecnica che mi ha aperto gli occhi

Iniziai a fare ricerca in internet 15 anni fa anche se in lingua italiana c’era poco niente sull’argomento.
Provai in inglese e capitai sulla definizione “Onironauta” che finalmente mi aprii gli occhi. Successivamente la scoperta della parola chiave, riuscii a trovare articoli e poi libri ma solo in lingua inglese.

Cercavo di capire come controllare meglio il sogno e come indurlo più spesso. Capitai su un articolo molto interessante (non ricordo di chi) che trattava alcune tecniche per svegliarsi nel sogno.

Devo essere onesta, in quel momento mi sembrava un po’ tutto assurdo e lessi quell’articolo parecchie volte. Dopo tutto riuscivo a capire se ero in un sogno o no e pensavo che queste tecniche fossero inutili. Invece, mi dovetti ricredere. In uno dei mie sogni normali, sono riuscita a svegliarmi nel sogno proprio grazie a quella tecnica.

I sogni lucidi visti con gli occhi delle neuroscienze

Nell’arco di questo ultimo decennio, i testi e gli articoli riguardanti i sogni e i sogni lucidi in lingua italiana sono cresciuti in modo esponenziale. L’apporto delle neuroscienze nello studio del funzionamento della mente e quindi dei sogni ha aperto il vaso di Pandora.

Nel suo libro “Perché dormiamo (Poteri e segreti del sonno per una vita sana e felice)” il neuroscienziato Walker Matthew scrive: <<… ben oltre l’80 per cento della popolazione non raggiunge naturalmente la lucidità. >>

<< È possibile che i sognatori lucidi rappresentino il passo successivo nell’evoluzione dell’Homo Sapiens e che, in futuro, siano selezionati in parte sulla base di quest’abilità non comune, che può consentire loro di accendere i riflettori della soluzione creativa dei problemi durante i sogni e puntarli sulle sfide affrontate da svegli dall’umanità, sfruttandone il potere in modo più deliberato? >>

Nello stesso libro, lo scienziato racconta come molti geni della storia, creavano, inventavano, risolvevano nei loro sogni.

Ne è un esempio Dmitrij Mendeleev che ha sistemato gli elementi chimici in una tavola periodica, la quale poi ha permesso di identificare dei “posti vuoti” e di scoprire l’esistenza di nuovi elementi.
Tutto questo non è incredibile. Altro che fantascienza!!

Anche io, a livelli infinitamente più bassi di quelli di Mendeleev, durante i miei studi di Biologia all’università di Padova, riuscii a risolvere un problema sognando la soluzione (da sveglia ci avevo dedicato 10 ore ma nada…).

Dopo tanti anni ho scoperto che era un onironauta

Durante la mia carriera lavorativa mi è capitato spesso di parlare e confrontarmi con un amico e collega, Maurizio Sangineto. Musicista, creativo, esperto di naming e autore del libro “Nomina Domina“; Maurizio mi ha sempre incuriosito perchè riusciva a trovare soluzioni a dir poco geniali e creative dal giorno alla notte.

Così, un bel giorno, gli chiesi se trovava il tempo di dormire la notte e lui rispose: << durante la notte non dormo creo, elaboro, chiudo gli occhi vado oltre spazio e tempo, li riapro riposato e con la soluzione giusta>>. Avevo trovato un altro onironauta!!

BIBLIOGRAFIA

  1. I buoni lo sognano i cattivi lo fanno di Simon Robert
  2. What the face reveals di Paul Ekman
  3. Perché dormiamo (Poteri e segreti del sonno per una vita sana e felice) di Walker Matthew